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Benvenuti nel blog del LABORATORIO ITINERANTE della DECRESCITA di ROMA
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martedì 7 aprile 2015

"Vivere la complessità" @ RACCONTIAMOLA GIUSTA!

 Il LABORATORIO ITINERANTE DELLA DECRESCITA DI  ROMA


 Primo incontro regionale dell’economia solidale che si terra’ a Roma presso la Ex Cartiera Latina – Parco dell’Appia Antica

11 e 12 aprile 2015


RACCONTIAMOLA GIUSTA! L'economia sociale e solidale in festa.


Il LABORATORIO propone

SABATO 11 APRILE 2015 DALLE ORE 15,30 ALLE ORE 17,30
  


 Il LABORATORIO ITINERANTE DELLA DECRESCITA DI  ROMA


 Primo incontro regionale dell’economia solidale che si terra’ a Roma presso la Ex Cartiera Latina – Parco dell’Appia Antica

11 e 12 aprile 2015


RACCONTIAMOLA GIUSTA! L'economia sociale e solidale in festa.


Il LABORATORIO propone

SABATO 11 APRILE 2015 DALLE ORE 15,30 ALLE ORE 17,30
  


"VIVERE LA COMPLESSITA[1]'"


Matriarcato - Economia del Dono - equilibrio nelle relazioni tra generi, persone e Madre Terra, costruendo pratiche di realizzazione di "società delle decrescite".

il laboratorio sarà condotto/facilitato  da Daniela Degan, Alessio Fabrizi, Alberto Castagnola, Giada Lamendola



1) cerchio di introduzione

2) lavori di gruppo

3) Plenaria all'interno dei gruppi scelgono un referente che riporta in plenaria il lavoro svolto dal gruppo. Se abbiamo tempo possiamo verificare se ci sono connessioni e interrelazioni nel lavoro dei vari gruppi.

4) Saluti (danza finale per la riapertura del cerchio)


E’ richiesta la prenotazione: Daniela Degan: degadan@hotmail.com                       

Scheda di presentazione del Laboratorio Itinerante della Decrescita: http://decrescitaroma.blogspot.it/2015/03/il-laboratorio-della-decrescita-di-roma.html



   

  Sulla storia delle donne e non solo: un'altra visione.

·      LE DEE VIVENTI – Medusa – Marija Gimbuts – 2005

·      IL LINGUAGGIO DELLA DEA. MITO E CULTO DELLA DEA MADRE NELL’EUROPA NEOLITICA–   Longanesi – Marija Gimbuts  (nuova edizione – VENEXIA -  le civette ) – 2008

·       IL CALICE E LA SPADA – Frassinelli – Riane Eisler – 2006

·       OSCURE MADRI SPLENDENTI – le radici del sacro e delle religioni – Venexia /Le civette – Luciana  Percovich – 2007

·       COLEI CHE DA’ LA VITA COLEI CHE DA’ LA FORMA - Venexia /Le civette – Luciana Percovich – 2009

·       QUINTESSENZA – Realizzare il futuro arcano – Venexia /Le civette -  Mary Daly – 2005

·       IL BUON SELVAGGIO – educare alla non aggressività – Eleuthera – Aschley Montagu – 1999

·       LE SOCIETA’ MATRIARCALI – STUDI SULLE CULTURE INDIGENE DEL MONDO – Haide Goettner Abendroth - Le Civette di Venexia – Venexia – Roma 2013 

Sulla decrescita per cominciare:

·       PER UN’ABBONDANZA FRUGALE – Malintesi e controversie della decrescita – Bollati Boringhieri –   Serge Latouche – 2012

·       COME SOPRAVVIVERE ALLO SVILUPPO – Dalla decolonizzazione dell’immaginario economico alla costruzione di una società alternativa – Bollati Boringhieri – Serge Latouche 2005

·       LA CONVIVIALITA’ – Una proposta libertaria per una politica dei limiti allo sviluppo – Boroli Editore – Ivan Illich – 2005 (questo testo è scaricabile da internet)

·       GIUSTIZIA SENZA LIMITI – la sfida dell’etica in una economia mondializzata – Bollati Boringhieri – Serge Latouche -2003

     Sulle metodologie utilizzate:

·       APPRENDISTI NEURONI – formazione attiva degli insegnanti nella Scuola e nell’Universita’ – Edizioni La Meridiana – a cura di Sussanna Barsotti  - Enrico Euli – 2011

·        I dilemmi (diletti) del gioco – Manuale di training – Edizioni la Meridiana – Enrico Euli – 2004

·        IL POLIZIOTTO E LA MASCHERA – Edizioni la Meridiana – Augusto Boal – 2009 4^ edizione

·       CASCA IL MONDO! Giocare con la catastrofe. Una nuova pedagogia del cambiamento – Edizioni la Meridiana – Enrico Euli – 2007







[1] Edgar Morin ha scritto "la complessità è una parola-problema e non una parola-soluzione: Il laboratorio esperienziale propone la emersione, attraverso un lavoro in piccoli gruppi della durata di un'ora e trenta minuti, delle connessioni esistenti tra elementi di un sistema non-lineare, promuovendo domande che ci aiuteranno a comprendere quale direzione intraprendere, poiché  il regno del potenziale creativo è sconosciuto!

_________________________________

Il laboratorio è stato progettato da DANIELA DEGAN, FRANCESCA COLOMBINI, MONICA DI BERNARDO e realizzato il 29 giugno 2013 in occasione della presentazione del progetto MATRIARKE’ http://www.casainternazionaledelledonne.org/index.php/eventi/matriarche-un-libro-e-un-documentario-345






Matriarcato - Economia del Dono - equilibrio nelle relazioni tra generi, persone e Madre Terra, costruendo pratiche di realizzazione di "società delle decrescite".

il laboratorio sarà condotto/facilitato  da Daniela Degan, Alessio Fabrizi, Alberto Castagnola, Giada Lamendola



1) cerchio di introduzione

2) lavori di gruppo

3) Plenaria all'interno dei gruppi scelgono un referente che riporta in plenaria il lavoro svolto dal gruppo. Se abbiamo tempo possiamo verificare se ci sono connessioni e interrelazioni nel lavoro dei vari gruppi.

4) Saluti (danza finale per la riapertura del cerchio)


E’ richiesta la prenotazione: Daniela Degan: degadan@hotmail.com                       

Scheda di presentazione del Laboratorio Itinerante della Decrescita: http://decrescitaroma.blogspot.it/2015/03/il-laboratorio-della-decrescita-di-roma.html



   

  Sulla storia delle donne e non solo: un'altra visione.

·      LE DEE VIVENTI – Medusa – Marija Gimbuts – 2005

·      IL LINGUAGGIO DELLA DEA. MITO E CULTO DELLA DEA MADRE NELL’EUROPA NEOLITICA–   Longanesi – Marija Gimbuts  (nuova edizione – VENEXIA -  le civette ) – 2008

·       IL CALICE E LA SPADA – Frassinelli – Riane Eisler – 2006

·       OSCURE MADRI SPLENDENTI – le radici del sacro e delle religioni – Venexia /Le civette – Luciana  Percovich – 2007

·       COLEI CHE DA’ LA VITA COLEI CHE DA’ LA FORMA - Venexia /Le civette – Luciana Percovich – 2009

·       QUINTESSENZA – Realizzare il futuro arcano – Venexia /Le civette -  Mary Daly – 2005

·       IL BUON SELVAGGIO – educare alla non aggressività – Eleuthera – Aschley Montagu – 1999

·       LE SOCIETA’ MATRIARCALI – STUDI SULLE CULTURE INDIGENE DEL MONDO – Haide Goettner Abendroth - Le Civette di Venexia – Venexia – Roma 2013 

Sulla decrescita per cominciare:

·       PER UN’ABBONDANZA FRUGALE – Malintesi e controversie della decrescita – Bollati Boringhieri –   Serge Latouche – 2012

·       COME SOPRAVVIVERE ALLO SVILUPPO – Dalla decolonizzazione dell’immaginario economico alla costruzione di una società alternativa – Bollati Boringhieri – Serge Latouche 2005

·       LA CONVIVIALITA’ – Una proposta libertaria per una politica dei limiti allo sviluppo – Boroli Editore – Ivan Illich – 2005 (questo testo è scaricabile da internet)

·       GIUSTIZIA SENZA LIMITI – la sfida dell’etica in una economia mondializzata – Bollati Boringhieri – Serge Latouche -2003

     Sulle metodologie utilizzate:

·       APPRENDISTI NEURONI – formazione attiva degli insegnanti nella Scuola e nell’Universita’ – Edizioni La Meridiana – a cura di Sussanna Barsotti  - Enrico Euli – 2011

·        I dilemmi (diletti) del gioco – Manuale di training – Edizioni la Meridiana – Enrico Euli – 2004

·        IL POLIZIOTTO E LA MASCHERA – Edizioni la Meridiana – Augusto Boal – 2009 4^ edizione

·       CASCA IL MONDO! Giocare con la catastrofe. Una nuova pedagogia del cambiamento – Edizioni la Meridiana – Enrico Euli – 2007







[1] Edgar Morin ha scritto "la complessità è una parola-problema e non una parola-soluzione: Il laboratorio esperienziale propone la emersione, attraverso un lavoro in piccoli gruppi della durata di un'ora e trenta minuti, delle connessioni esistenti tra elementi di un sistema non-lineare, promuovendo domande che ci aiuteranno a comprendere quale direzione intraprendere, poiché  il regno del potenziale creativo è sconosciuto!

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Il laboratorio è stato progettato da DANIELA DEGAN, FRANCESCA COLOMBINI, MONICA DI BERNARDO e realizzato il 29 giugno 2013 in occasione della presentazione del progetto MATRIARKE’ http://www.casainternazionaledelledonne.org/index.php/eventi/matriarche-un-libro-e-un-documentario-345




venerdì 12 settembre 2014

Facilitazione in corso! @Roma a partire dal 29 settembre

Il laboratorio itinerante della decrescita di Roma è lieto di segnalare e promuovere "Facilitazione in corso"!

Ciao,
sei invitat@ 

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all’INCONTRO DI PRESENTAZIONE
del laboratorio di ricerca-formazione-azione
Facilitazione in corso!
Strumenti per facilitare incontri di gruppo
e processi partecipativi
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Roma,
lunedì 29 settembre 2014
presso l'asilo nido Zum Pa Pa
Via Britannia 70/a - fermata Re di Roma, Metro linea A - ROMA
dalle ore 19.30 alle 21.00
entrata libera
gradita la prenotazione
consigliamo puntualità
l’incontro si aprirà con la proiezione di un video sulla facilitazione

Per info su serata e lab:
Roberto: 320.8539664 robertotecchio@tiscali.it

Contattaci per avere una presentazione dettagliata del Laboratorio.. 
..e se puoi diffondere la notizia, ci fa molto piacere!

Grazie!
Daniela e Roberto

 *****


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mercoledì 15 maggio 2013

SOPRAVVIVERE ALLO SVILUPPO – scheda Decrescita



 
  SOPRAVVIVERE ALLO SVILUPPO – scheda Decrescita

Tu vedi cose che esistono e ti chiedi: perché. Io sogno cose mai esistite e mi chiedo: perché no?
G.B.Show
Il circolo virtuoso delle società della decrescita
Latouche promuove allora non un programma politico ma un modello concreto … un sogno possibile? Più semplicemente un circolo virtuoso dove le tappe si legano l’una all’altra: le otto R.
Ø  Rivalutare                                                    
Ø  Ricontestualizzare
Ø  Ristrutturare
Ø  Rilocalizzare
Ø  Ridistribuire
Ø  Ridurre
Ø  Riutilizzare
Ø  Riciclare
Non è possibile raggiungere tutti gli obiettivi immediatamente, anche perché mettere in pratica questo circuito, comporta necessariamente una modifica dei nostri valori, su cui il mondo fino ad ora ha sempre funzionato. Abbiamo nella nostra testa un martello economico e se in testa hai un martello, la cosa più spontanea che ti viene in mente sono solo i chiodi! I chiodi in questo contesto sono i verbi produrre, lavorare, sfruttare sempre di più la natura, la tecnologia e la modernità.
Per cambiare i valori e l’immaginario, non bisogna essere un guerriero, ma un buon giardiniere armato della pazienza, della lentezza, del valore della reciprocità, dell’altruismo, certamente non dell’odio.
Attualmente i media che tipo di valori propongono? Non quelli della società della decrescita, non può aversi un risultato immediato il procedimento ed il processo sarà lungo, ma sarà “per amore” o non sarà.

La decrescita non è un modello e nemmeno un paradigma. Non è un termine simmetrico ma con il segno rovesciato a quello della decrescita (…) la decrescita non è una alternativa ma una matrice di alternative. (Serge Latouche)

La decrescita è un processo culturale di disapprendimento, che contempla una perdita ma che se affrontato consapevolmente per tempo permette anche una maturazione sociale ed ecologica. (Marco DERIU)

La disassuefazione  dallo sviluppo sarà dolorosa. Lo sarà per la generazione di passaggio e soprattutto per i più intossicati tra i suoi membri. Possa il ricordo di tali sofferenze preservare dai nostri errori le generazioni future. (Ivan ILLICH 1993) 

Conservazione, dismissione,  innovazione …. Società dove diverse forme di produzione, autoproduzione, riciclo,  rigenerazione,  scambio,  condivisione e   dono vivranno intrecciate l’una con l’altra e occorrerà abbastanza flessibilità nella nostra mente per sapere tenere insieme creativamente tutto questo,  per dargli una forma conviviale di buon vivere. (Marco DERIU)

La scheda è a cura di Daniela Degan preparata per il laboratorio:

 IL RESPIRO PROFONDO DI UNA NUOVA ERA: LA DECRESCITA’ CHE VERRA’”
Daniela Degan - Alberto Castagnola  -  Ilaria Mascaro
Realizzato  PER IL CONVEGNO “CULTURE INDIGENE DI PACE” – TORINO 2012



mercoledì 8 maggio 2013

SOPRAVVIVERE ALLO SVILUPPO – SCHEDA SVILUPPO



SOPRAVVIVERE ALLO SVILUPPO – SCHEDA SVILUPPO

Non è la felicità che conta? Non è per la felicità che si fa la rivoluzione? La condizione contadina o sottoproletaria sapeva esprimere, nelle persone che la vivevano, una certa felicità “reale”. Oggi, questa felicità – con lo Sviluppo – è andata perduta. Ciò significa che lo Sviluppo  non è in nessun modo rivoluzionario, neanche quando è riformista.
Esso non dà che angoscia.
SCRITTI CORSARI – P.P.Pasolini 

Il concetto di sviluppo: la sua data di nascita è fissata con precisione se ricerchiamo il senso che ha assunto in economia  l’attuazione di politiche e di progetti sugli stati. Si tratta del 20 gennaio 1949 – Casa Bianca. Il presidente del Stati Uniti d’America Truman definisce come regioni sottosviluppate la maggior parte del mondo. Il Presidente traccia il cammino: “Una maggiore produzione è la chiave della prosperità e della pace”.  In questa ottica, le nazioni vengono classificate come corridori: quelle attardate in coda e quelle che guidano la corsa. E, “gli Stati Uniti si distinguono tra le nazioni per lo sviluppo delle tecniche industriali e scientifiche. Camuffando i suoi interessi come generosità, Truman non esitò ad annunciare un programma di aiuto tecnico che avrebbe  eliminato “la sofferenza di queste popolazioni” grazie all’ “attività industriale” e all’ “aumento del tenore di vita”.

Definizione

Il dizionario definisce lo sviluppo nel seguente modo: rendere più grande, più forte, dare ampiezza. Tale impostazione fa pensare a qualcosa di esclusivamente positivo. Nella attuale società, quella nostra, del nord, il termine viene subito recepito, anzi meglio percepito,  nella sua dimensione economica poiché nel nostro immaginario l’economia non è più considerata come mezzo, ma semplicemente, diventa il fine. Così lo sviluppo è quello economico, la crescita è economica e le società sviluppate sono solo le società di consumo. Gli altri abitanti del mondo sono o in via di sviluppo oppure “sottosviluppati”. Eppure in molte civiltà,  prima di entrare in contatto con l’ “occidente”, il concetto di sviluppo era assente  questa parola non esisteva. In diverse lingue africane la stessa parola “sviluppo” non ha nessun temine equivalente. I Camerunesi di lingua eton sono molto espliciti: parlano di “sogno del bianco”. Altri esempi si possono fare ma il più delle volte le società tradizionali preferiscono assegnare maggiore importanza e attribuire valore alla continuità, alla regolarità, a una vita che conservi il suo corso familiare e sicuro e di relazione sociale.

Noi invece lo abbiamo definito bene il temine. Era il 20 gennaio 1949 e il  Presidente Truman fece questa dichiarazione:
“Dobbiamo lanciare un nuovo programma che sia audace, e che metta i vantaggi della nostra avanzata scientifica e del nostro progresso industriale al servizio del miglioramento e della crescita delle regioni arretrate. Più della metà delle persone di questo mondo vivono in condizioni vicine alla miseria. Il loro cibo è insoddisfacente. Sono vittime delle malattie. La loro vita economica è primitiva e stazionaria. La loro povertà costituisce un handicap e una minaccia, tanto per essi che per le regioni più prospere. Per la prima volta nella storia, l’umanità detiene le conoscenze e pratiche suscettibili per alleviare le sofferenze delle persone.
Gli Stati Uniti occupano tra le nazioni un posto preminente quanto allo sviluppo delle tecniche industriali  e scientifiche. Le risorse materiali che possiamo permetterci d’utilizzare per l’assistenza ad altri popoli sono limitate ,  ma le nostre risorse in conoscenze tecniche – che fisicamente non pesano nulla- non cessano di crescere e sono inestinguibili.
Credo che dovremmo mettere a disposizioni dei popoli pacifici i vantaggi della nostra riserva di conoscenze tecniche al fine di aiutarli a realizzare la vita migliore alla quale aspirano. E, in collaborazione con altre nazioni, dovremmo incoraggiare l’investimento di capitali nelle regioni dove lo sviluppo fa difetto.
Il nostro scopo dovrebbe essere quello di aiutare i popoli liberi del mondo a produrre, attraverso i loro stessi sforzi, più cibo, più vestiti, più materiali di costruzione, più energia meccanica al fine di alleggerire i loro fardelli.
Invitiamo gli altri Paesi a mettere in comune le loro risorse tecnologiche in questa operazione. I loro contributi saranno accolti calorosamente. Questa deve costituire un’impresa collettiva alla quale tutte le nazioni collaborino attraverso le Nazioni Unite e le loro istituzioni specializzate, per quanto sia realizzabile. Si deve trattare di uno sforzo mondiale per assicurare l’esistenza della pace, dell’abbondanza e della libertà.
Con la collaborazione degli ambienti d’affari, del capitale privato, dell’agricoltura e del mondo del lavoro di questo Paese, questo programma potrà accrescere grandemente l’attività industriale delle altre nazioni e aumentare sostanzialmente il loro livello di vita.
Questi nuovi sviluppi economici dovranno essere concepiti e controllati in modo da dare profitto  alle popolazioni delle regioni nelle quali saranno messi in opera. Le garanzie accordate all’investitore dovranno essere equilibrate da garanzie che proteggano gli interessi di coloro le cui risorse e il cui lavoro si troveranno impegnati in questi sviluppi.
Il  vecchio imperialismo – lo sfruttamento a servizio dei profitti stranieri – non ha nulla a che vedere con le nostre intenzioni. Ciò a cui pensiamo è un programma di sviluppo fondato sui concetti di una negoziazione equa e democratica.
Tutti i Paesi, ivi compreso il nostro, approfitteranno largamente di un programma costruttivo che permetterà di meglio utilizzare le risorse umane e naturali del mondo: L’Esperienza mostra che il nostro commercio con gli altri Paesi si sviluppò  con i progressi industriali ed economici.”



Dopo il passare del tempo da queste affermazioni di un pensiero che diventa unico, la realtà se indagata con attenzione fa emergere, come sostiene Gilbert Rist che lo sviluppo “è simile ad una stella morta, di cui si vede ancora la luce, anche se si è spenta da tempo e per sempre”.




La scheda è a cura di Daniela Degan preparata per il laboratorio:

 IL RESPIRO PROFONDO DI UNA NUOVA ERA: LA DECRESCITA’ CHE VERRA’”
Daniela Degan - Alberto Castagnola  -  Ilaria Mascaro
Realizzato  PER IL CONVEGNO “CULTURE INDIGENE DI PACE” – TORINO 2012