SOPRAVVIVERE
ALLO SVILUPPO – scheda Decrescita
Tu vedi cose che
esistono e ti chiedi: perché. Io sogno cose mai esistite e mi chiedo: perché
no?
G.B.Show
Il circolo virtuoso
delle società della decrescita
Latouche
promuove allora non un programma politico ma un modello concreto … un sogno
possibile? Più semplicemente un circolo virtuoso dove le tappe si legano l’una
all’altra: le otto R.
Ø Rivalutare
Ø Ricontestualizzare
Ø Ristrutturare
Ø Rilocalizzare
Ø Ridistribuire
Ø Ridurre
Ø Riutilizzare
Ø Riciclare
Non
è possibile raggiungere tutti gli obiettivi immediatamente, anche perché
mettere in pratica questo circuito, comporta necessariamente una modifica dei
nostri valori, su cui il mondo fino ad ora ha sempre funzionato. Abbiamo nella
nostra testa un martello economico e se in testa hai un martello, la cosa più
spontanea che ti viene in mente sono solo i chiodi! I chiodi in questo contesto
sono i verbi produrre, lavorare, sfruttare sempre di più la natura, la
tecnologia e la modernità.
Per
cambiare i valori e l’immaginario, non bisogna essere un guerriero, ma un buon
giardiniere armato della pazienza, della lentezza, del valore della
reciprocità, dell’altruismo, certamente non dell’odio.
Attualmente
i media che tipo di valori propongono? Non quelli della società della
decrescita, non può aversi un risultato immediato il procedimento ed il
processo sarà lungo, ma sarà “per amore” o non sarà.
La decrescita non è un modello e nemmeno un
paradigma. Non è un termine simmetrico ma con il segno rovesciato a quello
della decrescita (…) la decrescita non è una alternativa ma una matrice di
alternative. (Serge Latouche)
La decrescita è
un processo culturale di disapprendimento, che contempla una perdita ma che se
affrontato consapevolmente per tempo permette anche una maturazione sociale ed
ecologica. (Marco DERIU)
La disassuefazione dallo
sviluppo sarà dolorosa. Lo sarà per la generazione di passaggio e soprattutto
per i più intossicati tra i suoi membri. Possa il ricordo di tali sofferenze
preservare dai nostri errori le generazioni future. (Ivan ILLICH 1993)
Conservazione, dismissione, innovazione …. Società dove diverse forme di
produzione, autoproduzione, riciclo,
rigenerazione, scambio, condivisione e dono vivranno intrecciate l’una con l’altra e
occorrerà abbastanza flessibilità nella nostra mente per sapere tenere insieme
creativamente tutto questo, per dargli
una forma conviviale di buon vivere. (Marco DERIU)
La scheda è a cura di
Daniela Degan preparata per il laboratorio:
“IL RESPIRO PROFONDO DI UNA NUOVA ERA: LA DECRESCITA’ CHE
VERRA’”
Daniela
Degan - Alberto Castagnola - Ilaria Mascaro
Realizzato
PER IL
CONVEGNO “CULTURE INDIGENE DI PACE” – TORINO 2012
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