SOPRAVVIVERE ALLO SVILUPPO – scheda
MATRIARCATO … “in principio
erano le madri”[1]
Definizione di Matriarcato di Heide
Goettner-Abendroth
“La
definizione di Matriarcato è oggetto di discussione nell’ambito dei Moderni
Studi Matriarcali.
Matriarcato,
nel senso di “governo delle donne”, è di fatto un concetto vecchio e obsoleto
che non si conforma in nessun modo alle interessanti strutture economiche e
sociali di diverse società indigene, che ancora oggi si autodefiniscono
matriarcati, come i Minangkabau a Sumatra e i Mosuo in Cina. Lì, si può vedere che le società
matriarcali non sono solo l’inverso del patriarcato, in cui le donne
governano sugli uomini – come vengono malinterpretate dagli occidentali”
Lo studioso che
si associa alla parola matriarcato è
J. Bachofen ( 1861) che,
nel pieno del secolo positivista ed evoluzionista, riconobbe l’esistenza di
società matriarcali e le interpretò con gli strumenti concettuali della sua
cultura.
“Al
contrario, le società matriarcali sono incentrate sulle madri e si fondano su
valori materni: la cura, il nutrimento, che sostengono ciascuna/o di noi - in
quanto madri, e anche quelle che madri non sono - gli uomini e le donne,
tutte/i in modo uguale. In questo senso seguono il prototipo umano materno –
con notevoli conseguenze, come ci ha illustrato Genevieve Vaughan.
Le
società matriarcali sono consapevolmente costruite su valori materni e sul
lavoro materno. Sono, come principio, orientate verso i bisogni. I loro
precetti hanno lo scopo di rispondere ai bisogni di ciascuno/a con il maggior
beneficio. Per questo nelle società matriarcali, l’essere madre, “mothering”-
che ha origine come un fatto biologico - viene trasformato in un modello
culturale. Questo modello è molto più appropriato alla nostra condizione
umana di quanto non lo sia il modello del patriarcato, che concettualizza la
maternità e la usa per rendere le donne, in particolare le madri, schiave.
Le
società matriarcali hanno una struttura sociale non violenta, esistono senza
lo sfruttamento di esseri umani, animali e natura; tutte le creature viventi
sono rispettate. Sono società basate sull’economia del dono, che deriva dai
loro valori materni, quindi “l’economia del dono è un aspetto dei
matriarcati” (vedi Genevieve Vaughan). Sono senza eccezione basate sull’
uguaglianza di genere e molte di esse sono veramente ugualitarie. La ragione
è che – oltre l’uguaglianza di genere – le loro decisioni politiche sono
effettuate tramite il consenso, quindi non hanno la struttura di dominazione
delle classi organizzate gerarchicamente. Si tratta di visioni, principi e
linee guida sociali ben organizzati a cui tutti partecipano e che
garantiscono modelli socio-politici buoni e una vita pacifica per tutti.”
Heide Goettner- Abbendroth http://www.hagia.de
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Matrilineari: si riferisce ad un sistema sociale in cui
l’eredità e la discendenza della prole viene trasmessa per via della propria
madre, come per esempio nella cultura dei Nair o Nayar del Kerala (India),
caratterizzata da forme di discendenza matrilineari.[2]
matrifocale agg. [comp. del lat. mater -tris «madre» e focale, sull’esempio dell’ingl.
matrifocal]. – Che
colloca al centro la figura femminile: società
m., quella in cui la figura della donna è centrale nella vita della
comunità; famiglia m.,
nella quale è affidata alla madre una funzione di preminenza.
La scheda è a cura di
Daniela Degan preparata per il laboratorio:
“IL RESPIRO PROFONDO DI UNA NUOVA ERA: LA DECRESCITA’ CHE VERRA’”
Daniela
Degan - Alberto Castagnola - Ilaria Mascaro
[1] Il termine
greco “archè” ha un doppio significato. Vuol dire sia “inizio” che “dominio”,
perciò possiamo con cognizione tradurre “matriarcato” con “iniziare dalle
madri”. “Patriarcato” invece si può tradurre correttamente con “dominio dei padri”.
[2] Le definizioni sono tratte dal libro di Riane
Eisler di cui alla prima nota e scritte da (Stefano
Mercanti in Glossario)
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