SOPRAVVIVERE ALLO SVILUPPO – scheda
LA TECNOLOGIA
“Oggi siamo a un livello di
sviluppo tecnologico che, guidato da una mappa culturale cognitiva gilanica,
sarebbe in grado di condurre a un'era in cui l'uso più alto della creatività
umana potrebbe significare la realizzazione delle nostre specifiche
potenzialità umane. Questa era potrebbe essere un tempo in cui unire le nostre
forze per creare le istituzioni sociali capaci di sostenere, anziché impedire,
l'uso della creatività umana a questi fini. C'è, però, anche un'altra
possibilità: che una mappa culturale cognitiva di dominazione, al nostro livello di sviluppo
tecnologico, ci possa portare all'estinzione, alla fine della nostra avventura
su questo pianeta”.
RIANE EISLER
Partendo
da una antica leggenda della civiltà del Vicino Oriente: Tiamat “ingenerata
divina madre del tutto” viene fatta fuori dal Marduk il nuovo dio maschile
poiché questo ultimo sostiene che Tiamat, come Lilith ha cominciato a generare
mostri.
Nel
libro “Colei che dà la vita, colei che dà la forma” Luciana Percovich scrive:
“E’ tanto ricorrente quanto interessante questa continua presenza di “mostri” a
giustificare la conquista e, in senso lato, l’uccisione della Natura nei miti
fondatori delle culture del patriarcato, a tutte le latitudini. Il sospetto e
la paura per l’operare della Natura sembrano scattare nella componente maschile
dell’umanità quasi una coazione a ripetere. Oggi Vandana Shiva, a proposito
dell’invenzione degli OGM, commenta: “La scienza dice alla Natura: “Tu ti
sbagli, io so come correggere i tuoi errori!”.
I
nuovi Creatori hanno interrotto la visione della Natura , si sono appropriati
del potere, quello della distruzione, riducendo a carcassa inanimata il corpo
di Tiamat. Per operare in questo modo il processo innescato ha avuto bisogno di
un forte cambiamento di metafora per rendere legittimo lo sfruttamento della terra
e dei corpi. Un passaggio fondamentale fu quello avvenuto in Europa durante il
Rinascimento ossia nel passaggio della modernità, attraverso la definitiva
sostituzione della metafora di “Madre Natura”, sopravvissuta nonostante tutto
nel senso comune a distanza di millenni, con quella di “Natura macchina”. La
prima conservava nell’immaginario l’idea che la natura fosse un organismo
vivente, la seconda ne fece una cosa priva di vita, composta di parti separate,
come il meccanismo di un orologio. “
Per
usare i termini di Mary Daly a proposito della ultima pseudo creativà di questi
nuovi creatori si potrebbe dire:
(..) “la Grande Bugia, il Grande
Capovolgimento è la battaglia pseudo-coraggiosa della fallocrazia contro la
Dea/contro l’Essere in divenire e rappresenta anche, alla fine del ventunesimo
secolo, la suprema battaglia contro le donne e la natura tutta. Questa
battaglia si manifesta nelle atrocità della biotecnologia che è
necrotecnologia.
La
mentalità invertita della necrologia è bene esemplificata in una intervista del
1984 fatta a un fisico del Lawrence Livermore Laboratory, a cui fu chiesto se
fosse morale lavorare sulle “armi di morte”. Lo scienziato L.C. West
rispose: “Non penso di rientrare in
quella categoria, di lavorare su armi di morte … stiamo lavorando su armi di
vita, quelle che salveranno le persone dalle armi di morte”.
Mi
sembra un nuovo ossimoro armi di vita,
come sviluppo sostenibile! E del resto per citare Bacone, per lui la scienza deve "estorcere alla natura
i suoi segreti" [ F. Capra, 1988, p. 56],
Volendo
sintetizzare un articolo molto interessante di Riane Eisler si può dire che in
principio la prima tecnologia è stato il linguaggio. Nelle varie fasi della
storia dei nostri antenati e antenate, siamo passati dalla raccolta del cibo
alla tecnologia agricola,
successivamente c’è stata la fase
dell’era industriale. Il quarto cambiamento di fase tecnologica più importante
ha avuto inizio nella seconda metà del XX secolo.
“Si tratta dell'era
nucleare/elettronica/biochimica, contrassegnata dallo sfruttamento dell'energia
nucleare, dai microchip che potenziano i computer, nonché da svolte
scientifiche come la decodifica del Dna e i tentativi da parte degli scienziati
di creare la vita in laboratorio. Questo cambiamento di fase tecnologica ci ha
portato a un punto in cui la nostra specie è diventata la forza evolutiva più
potente del pianeta, portando al culmine la nostra espansione tecnologica:
dalle tecnologie delle mani e del cervello all'emersione di tecnologie di
produzione umana tanto potenti quanto i processi della natura. E - a causa
della continua influenza di mappe cognitive culturali di dominazione - queste
comprendono tecnologie di morte di potenza inaudita, armi sempre più
"avanzate"e dai costi esorbitanti. è un tipo di potenza che può
distruggere tutta la vita sul nostro pianeta”.
La scheda è a cura di
Daniela Degan preparata per il laboratorio:
“IL RESPIRO PROFONDO DI UNA NUOVA ERA: LA DECRESCITA’ CHE
VERRA’”
Daniela
Degan - Alberto Castagnola - Ilaria Mascaro
Realizzato
PER IL
CONVEGNO “CULTURE INDIGENE DI PACE” – TORINO 2012
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