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martedì 23 aprile 2013

SOPRAVVIVERE ALLO SVILUPPO – scheda La Convivialità





SOPRAVVIVERE ALLO SVILUPPO – scheda  La Convivialità


“La società conviviale è una società che dà all'uomo la possibilità di esercitare l'azione più autonoma e creativa, con l'ausilio di strumenti meno controllabili da altri. La produttività si coniuga in termini di avere, la convivialità in termini di essere. L'attrezzatura manipolante tende all'esasperazione, l'uso dello strumento conviviale tende all'autolimitazione
Ivan ILLICH


L'alternativa? Illich la indica nella "convivialità". Si tratta di recuperare, senza i salti e i rovesciamenti della mediazione artificiale, che invece di essere tramite di sviluppo sostituisce e cancella i passaggi "naturali", i processi attraverso i quali la razionalità costitutiva di ogni soggetto costruisce via via i rapporti reali, li esercita e li sperimenta in continuazione, attribuendo alla società il connotato e le dimensioni autentiche di un soggetto collettivo che non estrania ne' espropria i singoli ma li immerge in un dialogo fecondo che, mentre li fa uscire dalla solitudine, riversa su di loro, a sua volta, la propria acquisita e crescente forza inventiva, smontando ogni volta la tentazione istituzionale e mantenendo l'insieme in perenne attenzione cosciente, giudicante, partecipe, creativa.
Convivialità significa prima di tutto condivisione, gioiosa partecipazione reciproca: il che non vuol dire beota negazione delle difficoltà e dei triboli dell'esistenza, ma attivazione continua, gli uni per gli altri, della meraviglia che fa risuonare in noi la bellezza della realtà e permette di affrontare la sofferenza come una dimensione interna, mai catastrofica, di un percorso che si manifesta sempre come bene se e' costruito insieme, in uno scambio generoso di ciò che ciascuno scopre e realizza per sé.

Questo stare vitalmente intorno ad un tavolo circolare, che la parola convivialità evoca, annulla le differenze gerarchiche mentre riconosce e attiva le differenze grazie alle quali ciascun uomo e' al principio e alla fine di ogni processo, connota in qualche modo di sé la storia che nasce dal discorso comune (dalla conversazione) e realizza quella reciprocità di fondo tra individualità e relazionalità che costituisce lo straordinario paradosso di un soggetto collettivo che non sopprime i soggetti singoli poiché e' grazie alla loro realtà attiva che esso esiste e compie a sua volta la sua insostituibile funzione vitale.


La scheda è a cura di Daniela Degan preparata per il laboratorio:

 IL RESPIRO PROFONDO DI UNA NUOVA ERA: LA DECRESCITA’ CHE VERRA’”
Daniela Degan - Alberto Castagnola  -  Ilaria Mascaro
Realizzato  PER IL CONVEGNO “CULTURE INDIGENE DI PACE” – TORINO 2012
http://www.associazionelaima.it/conferenza-2012/

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